Matrimonio: tendenze e previsioni per un 2023 con cifre da capogiro
Le nuove coppie di sposi non si accontentano e vogliono un menu di qualità, location suggestive e figure professionali specializzate, come il floral design o il wedding planner. Tutte scelte per cui sono disposti a spendere. Perchè chi sceglie di sposarsi oggi, vuole una cerimonia che sia un vero e proprio spettacolo
L'industria dei matrimoni è ritornata a risplendere: già dall’anno scorso ha segnato un incremento di fatturato del 30% rispetto al 2019. Un comparto che ha ripreso a macinare numeri da capogiro dopo lo stop “forzato” della pandemia: nel 2019 i matrimoni in Italia sono stati 180mila, 97mila nel 2020. Numeri importanti, nonostante il numero dei matrimoni religiosi sia in calo. Durante la pandemia abbiamo visto una riduzione drastica del numero di matrimoni “italiani”: chi aveva deciso di non rinunciare, lo ha celebrato con mascherina, in formato ridotto o rimandando il ricevimento. Invece quelli “stranieri” sono stati cancellati totalmente. Il 2020 è stato l’anno nero per la wedding industry, che aveva visto crollare drasticamente il fatturato rispetto all’anno precedente. In questo periodo molte aziende hanno cercato di rinnovarsi, reiventandosi.
A lanciare l’allarme era stata Federmep (Feder Matrimoni ed Eventi Privati), nata in piena pandemia a maggio 2020: prima associazione di categoria nazionale che rappresenta trenta categorie, cioè tutti i professionisti e le aziende del settore indipendentemente dalla dimensione o tipologia societaria. Ne fanno parte aziende, società, liberi professionisti e associazioni già esistenti. Parliamo di un comparto frammentato, composto da una miriade di aziende: troviamo la micro impresa, come la bottega artigianale di bomboniere, di cappelli o l’agenzia per il disbrigo di pratiche burocratiche fino al gruppo che da decenni si occupa di matrimoni e ricevimenti.
Un comparto fatto di storie imprenditoriali che per due anni hanno dovuto fare i conti con l’emergenza Coronavirus e lo stop alle loro attività. Con la sua voce unica l’associazione ha avuto la forza di farsi sentire durante la pandemia, chiedendo aiuti al Governo per il settore. Cosa ha ottenuto? Uno stanziamento da parte del Governo Draghi di 60 milioni di euro, oltre a 20 milioni affidati alle Regioni.
Matrimoni: una filiera che fattura circa 15 miliardi
Parliamo di una filiera che fattura complessivamente circa 15 miliardi, comprende ogni tipo di cerimonia, ma diventa 6 milioni se contiamo solo i matrimoni con 50mila operatori economici prevalenti (prima pandemia) coinvolti nel segmento wedding e una forza lavoro di 300mila persone impiegate stabilmente nel settore (compresi gli imprenditori), cui si aggiungono 200mila lavoratori occasionali.
La crisi dovuta al Covid ha causato la chiusura di una quota non indifferente, in particolare quelle più piccole, che non hanno retto l’urto e hanno chiuso, oppure hanno cambiato il settore (stima complessiva tra il 10% e 12%), secondo i dati di Federmep.
Prendere spunto dai matrimoni Usa
I siti che aggregano diversi brand, sono nati prima negli Usa dove troviamo distanze considerevoli e può essere di grande aiuto ai futuri sposi. «Quando si parla di matrimoni gli Usa sono una fucina di idee, sia che si tratti di feste sfarzose o più intime. In Europa abbiamo adottato anche alcune tradizioni tipicamente americane come l’invio del save the date agli invitati, la presenza di damigelle o il trash the dress (sciupare l’abito per creare foto più realistiche). Non va dimenticato che il mercato dei matrimoni è molto tradizionale e ogni Paese ha le sue usanze, soprattutto in Italia - rileva Francesca Carminati, responsabile comunicazione di Matrimonio.com - La nostra mission è aiutare le coppie a organizzare il giorno più importante della loro vita con l’aiuto dei migliori professionisti. Ci contraddistingue di avere la più grande directory di fornitori di ogni categoria che riguardi le nozze, da permettere di adattarci a qualsiasi tipo di coppia e di matrimonio. Oltre a questo, offriamo contenuti di ispirazione costantemente aggiornati in linea con le ultime tendenze e preferenze delle coppie italiane, una community all’interno della quale le coppie si possono confrontare tra di loro, un servizio di partecipazioni personalizzabili, il più ampio catalogo di abiti e altri strumenti che rendono semplice e divertente l’organizzazione come il budgeter per tenere sotto controllo i costi, il gestore dei tavoli e degli invitati, la lista degli impegni».
Le previsioni per il 2023 per il comparto matrimonio
Sulle previsioni per il 2023, interviene ancora Francesca Carminati: «Nel 2022 il settore dei matrimoni ha registrato un boom come risultato del gran numero di fidanzamenti ufficiali che hanno avuto luogo nei mesi e negli anni precedenti, ma anche a causa delle celebrazioni di nozze che sono state posticipate per la pandemia. Secondo le nostre analisi, l’andamento positivo continuerà anche nel 2023. Sarà un anno molto positivo per i matrimoni, con un aumento del 5% rispetto al 2019, l'ultimo anno di normale attività del settore prima della pandemia. Una delle principali ragioni sta nel fatto che il 2022 non sia stato in grado di assorbire pienamente tutti i matrimoni rinviati. Pertanto, quest’anno, oltre alle nuove celebrazioni, si continueranno a celebrare i matrimoni che non hanno ancora avuto luogo a causa dell’emergenza sanitaria. A questo proposito, molti professionisti hanno già l'agenda quasi piena, soprattutto per l'alta stagione da maggio a ottobre. Inoltre, gli indicatori con cui Matrimonio.com lavora a livello globale, suggeriscono che l’inflazione non influirà drasticamente sul comparto dei matrimoni. Ci si può aspettare che le coppie riducano leggermente il budget o il numero degli invitati, ma il desiderio di festeggiare rimarrà inalterato».
Anche nel comparto matrimoni manca il personale
Il problema della carenza di personale si fa sentire anche nel comparto matrimoni. «Il personale? È stato il vero dramma - prosegue Picca Bianchi - molti avevano completamente cambiato comparto alla ricerca, come ho detto prima, di stabilità e sicurezza. Così noi abbiamo cercato di riconquistarlo. In questo caso come anche nelle reti di acquisto prodotti, Anbc ci ha insegnato a fare rete, collaborare e a costruire tutti insieme un’identità precisa di un settore luminoso, produttivo e che racconta tanto degli eventi più emozionati della vita delle persone».
Le mete preferite da chi sceglie di sposarsi in Italia
Gli stranieri che vengono in Italia a sposarsi cosa scelgono? «Como rimane meta principale del turismo internazionale, seguito dalla Sicilia, Firenze, Venezia, Roma ma anche la Toscana, la Costiera amalfitana e Capri restano le mete più ambite per bellezza del territorio, bontà delle materie prime e per un romanticismo all’italiana unico in tutto il mondo.» E Milano? «resta la meta preferita per lo shopping - conclude Valentina Picca Bianchi - Nel wedding destination spesso i clienti dedicano uno dei giorni di permanenza in Italia proprio a Milano, alle vetrine fantastiche e ad uno shopping colmo di glamour e stile italiano».
Matrimoni degli stranieri in Italia: vincono Como e Toscana
Confortano i dati sugli stranieri che scelgono il nostro Paese per sposarsi: il wedding turistico ha visto l’anno scorso oltre 11mila “sì” in Italia, ma anche molti italiani si spostano per celebrare il loro matrimonio. Vincono: Como e la Toscana I dati emergono dall'Osservatorio Destination Weddings in Italy, condotto da Centro Studi Turistici e finanziato dal Ministero del Turismo, presentati recentemente a Roma da Enit e Convention Bureau Italia. Sulla base della durata del soggiorno delle coppie e degli invitati alla cerimonia (3,3 notti in media), per il 2022 l'Osservatorio stima in 619mila gli arrivi e in oltre 2 milioni le presenze turistiche collegate al destination wedding, producendo un fatturato di 599 milioni di euro, circa l’11% in più rispetto ai livelli stimati nel 2019, ultimo anno pre-Covid. Nel 2022 è cresciuta la quota di coppie che hanno scelto di sposarsi con rito simbolico, oggi il 54,1% del totale.